venerdì 12 dicembre 2008

Alcuni dati

Il Co.L.F. è prima lista in ogni organo dela Facoltà. L'ora tarda dovuta ai festeggiamenti per il trionfo ci impedisce di postare tutti i dati completi sulle elezioni. Ve ne forniamo giusto alcuni, rappresentativi di ciò che è successo...

Consiglio di Interclasse di Filosofia

Collettivo di Lettere e Filosofia - voti 75 (esprime 2 rappresentanti)

1) Sergio De Ceglia 32
2) Alfredo Ferrara 19
3) Vito Cascarano 12

Obiettivo Studenti - voti 36 (esprime 1 rappresentante)

Studenti indipendenti - voti 10 (non esprime rappresentanti)

Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia

Collettivo di Lettere e Filosofia - 11 rappresentanti
Obiettivo Studenti - 5 rappresentanti
Studenti Indipendenti - 5 rappresentanti
Azione Universitaria - 2 rappresentanti
Acli - 1 rappresentante

All'interno degli 11 eletti dal Co.L.F. ci sono i nostri Milena Tartarelli ed Alfredo Ferrara.

Organi centrali (Senato accademico, CDA, ADISU, CSU)
L'UDU (Unione degli Universitari) riesce ad esprimere 1 senatore (Claudio Riccio) ed un consigliere d'amministrazione (Leonardo Madio), assestandosi come 3a lista e 2a associazione dell'Università. La sinistra torna ad essere rappresentata negli organi centrali in un momento cruciale per la sopravvivenza dell'Università stessa. E' un importante segnale di speranza!

lunedì 8 dicembre 2008

I nostri candidati: Alfredo Ferrara

Quando ci troviamo davanti ad un problema pratico noi filosofi molto spesso ci sentiamo impossibilitati ad affrontarlo e risolverlo perché la nostra priorità resta un problema teorico, senza la risoluzione del quale è impossibile andare avanti.

Alla nobiltà di tale umile atteggiamento però, fa da contraltare il rischio che tanto spesso corriamo di pulirci la coscienza davanti alle cose che non vanno e che ci richiamano alle nostre responsabilità; il problema teorico assume in questa caso una perennità tale da permetterci di dire “ho le mie buone ragioni per non agire…”.

Non sono stato e non sono immune da questo tipo di atteggiamento. Quando mi sono iscritto al nostro corso di studi, ormai 5 anni fa, tutto pensavo fuorché di fare politica in Università. Passati gli anni però, mi sono reso conto di quante opportunità noi studenti stessimo perdendo, e di come gli unici responsabili di questa perdita fossimo noi stessi.

Il lasso di vita ed il percorso di studi che stiamo attraversando è purtroppo spesso vissuto solo ed esclusivamente come un momento di passaggio tra l’incoscienza dell’adolescenza e la serietà del tempo in cui lavoreremo ed avremo una famiglia (forse), non facendo caso alle enormi potenzialità e specificità che contraddistinguono questi anni. Non siamo ex-adolescenti o pre-adulti, ma giovani, studenti universitari: stiamo laddove la serietà dello studio deve necessariamente accompagnarsi con la forza, la lungimiranza, l’inquietudine, la gioia e la non-compromissione dei nostri anni. Stiamo laddove dovremmo aver perso l’ingenuità, ma dovremmo essere ancora ben lontani dall’età in cui possiamo dire di conoscere la vita in ogni sua sfaccettatura!

Tante cose contribuiscono a farci perdere la fiducia in noi stessi, ed è facile in un contesto desolante pensare di concentrare tutte le proprie restanti energie su se stessi. L’Università però resta un’enorme occasione di crescita collettiva oltre che individuale: è in questi corridoi che nei decenni passati sono nate e si sono sviluppate tendenze e proposte culturali e politiche rivolte a tutta la società. È per questo che fare politica in Università non può e non deve significare soltanto distribuire statini, orari prenotare esami.

In ogni campagna elettorale, di qualunque tipo, solitamente trionfa la retorica e la politica si propone come risolutrice dei problemi di un elettorato al quale viene promesso che dormirà sogni tranquilli mentre qualcun altro veglierà per lui. Purtroppo anche nelle mura delle Università, un tempo tempio quasi sacro di idealità e nobili intenti, questa vulgata qualunquista e impolitica ha guadagnato terreno tra le associazioni e le realtà studentesche e riesce a fare incetta di voti.

Durante la contestazione alla legge 133/08 abbiamo fatto tutt’altro che risolvere problemi: li abbiamo creati e sollevati chiedendo a tutti voi di alzarvi e reagire contro una legge ingiusta. Quando abbiamo cominciato a farlo eravamo una minoranza, ma il coraggio di prendere una posizione decisa e di proporvela non ci è mancato. Così continueremo ad agire da rappresentanti.

Per ribadire ancora una volta che questo è il nostro posto, è il nostro momento. Per ribadire che quest’Università è anche nostra.


Alfredo Ferrara
Candidato al Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia
ed al Consiglio di Interclasse di Filosofia

domenica 7 dicembre 2008

I nostri candidati: Sergio de Ceglia

“L’indocilità politica non sarebbe dunque grave se non provenisse da una più profonda e decisiva indocilità intellettuale.”
Josè Ortega y Gasset



Parto da quella che è la conclusione del mio percorso politico per dimostrare da dove sono partito.
Sono passati 15 mesi circa da quando un gruppo di ragazzi passeggiava continuamente per il "corridoio di filosofia", immersin una indocilità ancora soffusa causata dal vivere e studiare in una facoltà in cui qualcosa mancava. Sono arrivato qui (assieme a quel piccolo gruppo), a un punto in cui il mio percorso potrebbe evolversi e arrivare a quella indocilità politica che mi piacerebbe tanto vedere nei comportamenti di ogni studente che ami la filosofia. Si tratta di una sensazione che vive lentamente nei miei ragionamenti da molto tempo, il Collettivo è arrivato da poco nella mia vita divenendo subito il luogo in cui la mia piccola e innocua sensazione si è trasformata in qualcosa di importante, importante perché ,dietro quella porta rossa al secondo piano, ho imparato e sto imparando ancora a prendere decisioni e a viverne il peso sulla realtà dell’ambiente universitario di ogni giorno.

Il mio percorso è sempre nato da riflessioni culturali, sociali, politiche anche prima che me ne rendessi conto, attraverso seminari vissuti come prove da affrontare in prima persona, dopo tre anni passati (spesso in solitudine..) a ripetere un libro, avvicinandomi sempre di più a una tesi da scrivere ma non si sa neanche come. Sono in parte minima già orgoglioso di ciò che è nato dal nostro piccolo gruppo e le elezioni del 10 e 11 dicembre potrebbero trasformare il nostro futuro in un grande bacino di problemi da affrontare e di idee da proporre in maniera più attiva.

Mancava una voce nel nostro corridoio, quella voce è arrivata ed ha il nome del COLLETTIVO DI LETTERE FILOSOFIA, qualcosa è mancata spesso in passato ed era la rappresentanza per gli studenti di filosofia, qualcosa sta per tornare ed è per questo che mi sono candidato (grazie all’aiuto di persone che lavorano in facoltà da anni), per dare una rappresentanza vera e il più vicina possibile al significato che questa parola ha, intellettualmente indocile come sempre e pronto ad ascoltare i problemi di chi mi sta intorno provando a risolverli insieme.


Sergio de Ceglia
candidato al Consiglio di Interclasse di Filosofia
ed al Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia



Foto di Alberto Ficele - www.flickr.com/firenzecesenalecce

sabato 6 dicembre 2008

I nostri candidati: Milena Tartarelli


"Ho letto millanta storie di cavalieri erranti, di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza Nel mondo oggi più di ieri domina l'ingiustizia, ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia; proprio per questo, Sancho, c'è bisogno soprattutto d'uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto"

da Don Chisciotte, di Francesco Guccini


Mettiamola così: cosa pensereste di una bambina che a 4 anni incontrando un politico molto famoso all’epoca lo riconosce chiedendogli conferma della sua identità perché “mamma e papà ne parlavano sempre”? Il politico in questione sarebbe poi scappato ad Hammamet e lì morto una decina di anni dopo, con il suo carico di corruzione e inchieste a carico. Questo è solo un piccolo, non felicissimo ma significativo, esempio di come la politica abbia costituito fin dalla mia più tenera età una parte importante della mia vita e in particolare mi è sempre stato chiaro che il mio sarebbe stato voto ROSSO.
Un interesse che solo di recente è sfociato in attività politica: nel momento in cui i sogni sulla coerenza di chi dovrebbe rappresentarci sono venuti meno e quel voto rosso cominciava a diventare ectoplasmatico perché senza corrispondenze nella realtà. Ho cominciato a non avere più riferimenti e l’unica cosa che avvertivo era una grande solitudine perché i miei ideali venivano usati come specchi per le allodole e divenivano solo ammiccanti parole su un manifesti.
L'università, con tutti i rischi che la minacciano in questa fase, è stata la molla propulsiva per capire mi dovevo sporcare le mani anche io perchè tutti quei bei discorsi che spesso pronunciavo con persone occasionali o con amici dovevano avere un seguito nell’attività di ogni giorno.
È per tutto questo che in queste elezioni mi candido al Consiglio di Facoltà: perché voglio contribuire a far sì che quegli ideali che guidano ogni giorno il mio modo di agire e parlare diventino “cose” concrete, e non rimangano solo nell’evanescenza del flatus vocis. E se tutto questo potrò farlo, dovrò ringraziare il Collettivo di Lettere e Filosofia, con cui mi identifico e a cui appartengo. E che dimostra ogni giorno che un modo diverso, vero e concreto di fare politica è davvero possibile.


Milena Tartarelli

candidata al Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia

Programma elettorale di Facoltà e candidati in Consiglio di Facoltà

Il Collettivo di Lettere e Filosofia presenta una lista di 24 candidati al Consiglio di Facoltà con una rappresentanza in questa lista di tre studenti di Filosofia.
Questo programma, riguardando tutta la Facoltà, riguarda anche noi filosofi.
Ecco le proposte:
  1. Libera l'atrio: riappropriazione degli atri dell'ateneo come luogo di socializzazione e non solo come parcheggio.
  2. Potenziamento delle biblioteche della Facoltà: 1) potenziamento del personale preposto ed accorpamento delle biblioteche in modo da permettere una maggiore fruibilità del servizio bibliotecario e dello spazio-biblioteca; 2) razionalizzazione del monte-ore disponibili in maniera tale da redistribuire gli orari di apertura e mantenere aperta in tutte le ore della giornata almeno una biblioteca aperta; 3) aggiornamento dei cataloghi dei testi disponibili; 4) istituzione di una videoteca per stimolare l'interazione disciplinare.
  3. Trasparenza negli esami: divieto di consultazione del curriculum di studi (sul libretto universitario) da parte dei docenti prima della verbalizzazione del voto.
  4. Diritto allo studio: opposizione alla proposta pervenuta dal Consiglio di Facoltà (in concomitanza al riordino del piano di studi) di ridurre gli appelli d'esame annuali a 6. Mantenimento di un minimo di 9 appelli d'esame all'anno. Opposizione alla possibilità prevista dal Regolamento didattico d'Ateneo riguardo la “prassi del salto d'appello”: verbalizzazione obbligatoria della bocciatura ed impossibilità di presentarsi all'appello successivo.
  5. Bilancio trasparente: in collaborazione con l'associazione “Sbilanciamoci!” ci proponiamo di stilare un bilancio alternativo di Facoltà che punti al taglio degli sprechi ed al recupero di fondi piuttosto che ad un aumento delle tasse universitarie.
  6. Progetto fuori-sede: creazione di uno sportello universitario gestito unitariamente dagli studenti e dalle istituzioni, razionalizzando in maniera utile il monte-ore degli studenti vincitori di tutorato per facilitarne l'orientamento degli studenti fuori-sede, e tutelandoli nei confronti delle truffe perpetrate dagli immobiliaristi baresi.
  7. Biblioteca sociale contro il caro-libri: scambio di materiale didattico a disposizione del singolo studente che potrà usufruirne liberamente.
  8. Sicurezza in Ateneo: razionalizzazione della struttura (illuminazione degli angoli bui, etc.) e vigilanza interna nei corridoi in orari poco frequentati.
  9. Mensa universitaria: avvicinamento di una mensa universitaria alla nostra Facoltà.
  10. Prenotazione on line degli esami: per permettere agli studenti fuori-sede e pendolari di presentarsi per gli esami in tempo reale.

Questa di seguito è invece la lista dei 24 candidati. Tra parentesi ci sono i Corsi di laurea:

  1. Giuseppe Campanelli, detto Muflone (Scienze storiche)
  2. Fabio Campo (Lettere)
  3. Nicola Comentale (Lettere)
  4. Giuseppe Cristino, detto Crepè (Lettere)
  5. Lorenzo D'Agostino (Lettere)
  6. Giovanna Damore (Lettere)
  7. SERGIO DE CEGLIA (FILOSOFIA)
  8. Biancamaria Dell'Erba, detta Bianca (Scienze dei Beni culturali)
  9. Georgia De Tullio, detta Giorgia, Giorgiosa (Lettere)
  10. Antonio Esposito, detto Antonello (Lettere)
  11. ALFREDO FERRARA (FILOSOFIA)
  12. Bruna Giorgio (Scienze dei Beni culturali)
  13. Angelo Lamorgese (Lettere)
  14. Dario Modugno (Lettere)
  15. Vittorio Morisco (Scienze storiche)
  16. Gabriella Quadrato (Lettere)
  17. Jacopo Raffaele (Scienze storiche)
  18. Simona Ranieri (Scienze dei Beni culturali)
  19. Rossella Rotondo, detta RozZz (Lettere)
  20. Santina Santorsola (Lettere)
  21. MILENA TARTARELLI (FILOSOFIA)
  22. Francesca Torre (Scienze dei Beni culturali)
  23. Alessia Vangi (Lettere)
  24. Marco Vannucci (Lettere)

giovedì 4 dicembre 2008

I nostri candidati: Vito Cascarano

“Capi, padri, signori:
I) I più adorabili di tutti sono quelli che non sanno di avere diritti.

II) Sono adorabili anche quelli che pur sapendo di avere dei diritti, non li pretendono.

III) Sono abbastanza simpatici, poi, quelli che lottano per i diritti degli altri”1




Questo breve passo di Pier Paolo Pasolini potrebbe sintetizzare quei motivi che mi hanno spinto alla candidatura al consiglio di interclasse. In questi primi due anni penso di essere stato fin troppo “adorabile”!

Ho trascorso l’intero primo anno di Filosofia in un limbo, accompagnato dai miei colleghi anche loro, vi assicuro, davvero “adorabili”! Non sapevamo di avere diritti ne tanto meno eravamo a conoscenza di avere delle rappresentanze del nostro corso di laurea che tutelassero e lavorassero per noi…dove eravate?

Mi torna un forte mal di testa al sol ricordo di quelle giornate trascorse a vagare per i corridoi per raccattare informazioni e consigli che mi chiarissero questo nuovo ed estraneo mondo che ero costretto ad affrontare da solo. Ero una sprovvista e disinformata “adorabile” new entry, riuscito a sopravvivere al primo anno senza essere toccato da un alcun minimo coinvolgimento da parte delle rappresentanze in carica e senza che venissero create quelle situazioni stimolanti e di partecipazione collettiva (seminari, cineforum, approfondimenti didattici, periodiche assemblee in cui si potesse discutere degli eventuali problemi degli studenti, o sulle tematiche trattate nei vari consigli di corso di laurea). Come può essere limitata la vita universitaria alla sola frequenza delle lezioni e agli esami da liquidare nel più breve tempo possibile..? Bisogna essere stimolati, rendersi parte attiva di questo mondo.. creativo, impegnativo e impegnato, tremante, confuso, disperato e perché no anche perverso come è quello universitario!

Cambio carattere, voglio affrontare la vita universitaria in maniera diversa…voglio essere “simpatico”!!

Di lotte disperate e dispendiose ne hanno affrontate quei “simpaticoni” del collettivo di lettere e filosofia, affinché i nostri diritti fossero rispettati e la nostra cultura difesa e stimolata.

E’ per questo che accetto attivamente il loro invito… non è nessuna nostalgia politica o voglia di perder tempo!

Non posso che concludere sperando anch’io di diventare “abbastanza SIMPATICONE” !!



Vito Cascarano

Candidato al Consiglio di Interclasse di Filosofia

1 Pier Paolo Pasolini, da “Postilla in versi”, in “Lettere luterane”.

mercoledì 3 dicembre 2008

Il nostro programma


La rappresentanza è uno strumento, non solo di consultazione sulla didattica e la burocrazia universitaria, ma anche un'occasione di confronto sul nostro stare in università. Ecco le nostre proposte per il Consiglio di Interclasse di Filosofia:
  1. RIORGANIZZAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DELLA STRUTTURA DIDATTICA DEI CURRICULA.
  2. ADEGUAMENTO DEI PROGRAMMI D'ESAME AI CFU RELATIVI ALL'INSEGNAMENTO.
  3. COINVOLGIMENTO DEGLI STUDENTI RIGUARDO ALLE TEMATICHE DISCUSSE NEL CONSIGLIO DI CORSO DI LAUREA ATTRAVERSO IL WEB E LE ASSEMBLEE.
  4. LIBERALIZZAZIONE DEI PRESTITI DI LIBRI NELLA BIBLIOTECA “G.SEMERARI” (PRESTITO APERTO A TUTTI GLI STUDENTI DEL CORSO DI LAUREA E NON SOLO AI LAUREANDI)
  5. AULA AUTOGESTITA: GESTIONE DI UN'AULA DELLA FACOLTA' IN ALCUNE ORE SETTIMANALI, NELLA QUALE PROMUOVERE SEMINARI (AUTOGESTITI o IN COLLABORAZIONE COL CORPO DOCENTE).
Abbiamo inoltre collaborato alla stesura del programma relativo alle attività del Consiglio di Facoltà, proposto da tutto Collettivo di Lettere e Filosofia. Nei prossimi giorni lo pubblicheremo.
All'interno della lista del Co.L.F al Consiglio di Facoltà ci sono 3 candidati del nostro corso di laurea. Le istante che porteremo in quel consesso riguardano anche noi di Filosofia.

lunedì 1 dicembre 2008

"Il nostro posto"

Il nostro corso di laurea langue di partecipazione e cittadinanza studentesca. Da bravi filosofi potremmo stare ore ed ore a discutere sul fatto che oggi non ci sentiamo parte della vita della nostra comunità universitaria. È per reagire a questo stato di apatia e nella convinzione che non si trattasse di niente di ontologico ma solo e soltanto contingenza, che un piccolo drappello di studentesse e studenti hanno deciso l’anno scorso di mettersi insieme e cominciare ad interessarsi della vita universitaria. Eravamo alcuni studenti del II anno ed altri della specialistica. Il nostro primo punto di incontro furono degli incontri autogestiti in cui discutemmo su classici del pensiero filosofico (Il Capitale, la Critica della ragion pura ed il Tractatus logico-philosophicus).

Pochi mesi dopo ci piovve addosso il riordino del piano di studio, attorno al quale purtroppo non abbiamo potuto dire la nostra. La discussione intorno ad esso, scoprimmo, si era svolto nel Consiglio di Interclasse di Filosofia, dove non sedeva nessuno di noi e quindi in assenza di un dibattito che coinvolgesse tutti gli studenti e di qualcuno che lo richiedesse per tempo, non potemmo esprimerci. Infatti, quando scoprimmo che l’anno accademico 2008/09 sarebbe cominciato con dei nuovi piani di studi era ormai troppo tardi per dire la nostra: le proposte erano già state discusse ed approvate in Consiglio Interclasse. E’ stato allora che ci siamo cominciati a rendere conto dell’importanza di essere presenti negli organi della Facoltà per far sentire la voce degli studenti.

Da allora è nata la collaborazione con il Collettivo di Lettere e Filosofia all’interno del quale la componente di filosofia era completamente assente. Superando la diffidenza iniziale e grazie alla grande accoglienza che ci è stata riservata da tutto il Co.L.F. ci siamo sentiti sempre più parte di questa bellissima realtà condividendone il percorso politico. La contestazione alla legge 133/08 è stato il vero e proprio banco di prova: il nostro Corso di Laurea per fortuna non è stato assente ed il contributo apportato da quel gruppetto nato piccolo pochi mesi prima è stato riconosciuto da tutti (studenti e docenti) per lo spessore che ha dato alla mobilitazione.

Oggi il nostro lavoro si incrocia con le elezioni universitarie. Siamo riusciti, tra mille sforzi, a mettere su una lista che si candida al Consiglio di Corso di Laurea ed a garantire una presenza tra i candidati al Consiglio di Facoltà (comprendente anche Lettere, Scienze Storiche e Scienze dei Beni culturali). Come sempre, una campagna elettorale, se pur piccola, accelera la realizzazione di idee e proposte. Da tanto tempo si discuteva sull’opportunità di mettere su un blog, con il quale comunicare con tutti i colleghi e le colleghe e da cui rilanciare le nostre iniziative, in primis di nuovo i seminari autogestiti da cui siamo partiti e che hanno rappresentato un’esperienza esaltante.

A voi, oltre che a noi, far vivere questo corridoio virtuale, nell’unico intento di farlo essere uno strumento per vivere ancora di più ed ancora meglio quello reale, impresa non sempre facile per noi filosofi.