sabato 6 dicembre 2008

I nostri candidati: Milena Tartarelli


"Ho letto millanta storie di cavalieri erranti, di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza Nel mondo oggi più di ieri domina l'ingiustizia, ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia; proprio per questo, Sancho, c'è bisogno soprattutto d'uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto"

da Don Chisciotte, di Francesco Guccini


Mettiamola così: cosa pensereste di una bambina che a 4 anni incontrando un politico molto famoso all’epoca lo riconosce chiedendogli conferma della sua identità perché “mamma e papà ne parlavano sempre”? Il politico in questione sarebbe poi scappato ad Hammamet e lì morto una decina di anni dopo, con il suo carico di corruzione e inchieste a carico. Questo è solo un piccolo, non felicissimo ma significativo, esempio di come la politica abbia costituito fin dalla mia più tenera età una parte importante della mia vita e in particolare mi è sempre stato chiaro che il mio sarebbe stato voto ROSSO.
Un interesse che solo di recente è sfociato in attività politica: nel momento in cui i sogni sulla coerenza di chi dovrebbe rappresentarci sono venuti meno e quel voto rosso cominciava a diventare ectoplasmatico perché senza corrispondenze nella realtà. Ho cominciato a non avere più riferimenti e l’unica cosa che avvertivo era una grande solitudine perché i miei ideali venivano usati come specchi per le allodole e divenivano solo ammiccanti parole su un manifesti.
L'università, con tutti i rischi che la minacciano in questa fase, è stata la molla propulsiva per capire mi dovevo sporcare le mani anche io perchè tutti quei bei discorsi che spesso pronunciavo con persone occasionali o con amici dovevano avere un seguito nell’attività di ogni giorno.
È per tutto questo che in queste elezioni mi candido al Consiglio di Facoltà: perché voglio contribuire a far sì che quegli ideali che guidano ogni giorno il mio modo di agire e parlare diventino “cose” concrete, e non rimangano solo nell’evanescenza del flatus vocis. E se tutto questo potrò farlo, dovrò ringraziare il Collettivo di Lettere e Filosofia, con cui mi identifico e a cui appartengo. E che dimostra ogni giorno che un modo diverso, vero e concreto di fare politica è davvero possibile.


Milena Tartarelli

candidata al Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia

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